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Esportare e riadattare il livello educativo e di relazione sociale dagli asili e scuole dell’infanzia, agli altri gradi di istruzione. Nella scuola primaria metteremo nelle condizioni gli istituti comprensivi, stanziando le adeguate risorse, di valutare se dar corso a progetti sperimentali come le “scuole senza zaino”. Ci piace citare il progetto “scuola senza zaino” perché è un insegnamento che si avvale di modalità comunicative iconiche, attive, simboliche ed analogiche dove gli alunni sono stimolati a mostrare i contenuti, i saperi e le competenze acquisite. Tutto ciò comporterà ai docenti una notevole formazione e cambiamento di insegnamento per la realizzazione di tale progetti che stanno prendendo forma in varie regioni d’Italia e nei diversi gradi d’istruzione. Pensiamo inoltre che nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, si possano ospitare attività di “Università dell’età libera”, che non saranno altro che corsi di potenziamento, approfondimento per quelle che sono le “eccellenze”, cioè quella parte di ragazzi con doti spiccate nello studio, ragazzi che trovano il perfezionamento verso il piacere dello studio.
Deve inoltre esserci una forte simbiosi tra le scuole di diverso ordine per una forte collaborazione dei diversi gradi per la formazione di studenti pronti ad entrare nel mondo del lavoro.
STAR BENE A SCUOLA
Nelle scuole dell’infanzia il tema della qualità architettonica degli edifici scolastici è un tema che appassiona. Non solo cura per l’alimentazione e gli ambienti interni quali arredamento, risparmio energetico, spazi, uso di materiali, colori, illuminazione. Esiste anche uno spazio esterno che spesso non viene sufficientemente curato. Sarà compito delle scuole organizzare laboratori con i genitori, dove si potranno mantenere in ordine tali spazi. La scuola deve essere una seconda “famiglia” dove ogni bambino entra a far parte dopo quella di origine.
CRITICITA’ E NUOVE SOLUZIONI
La Scuola primaria e secondaria di primo grado hanno diverse criticità. Prima fra tutte la presenza all’interno di ogni classe di alunni provenienti da culture e stati diversi, che possiedono livelli di preparazione e conoscenze estremi. Il tempo scuola solo anti meridiano e la scarsa disponibilità di insegnanti in co- presenza per suddividere i ragazzi non permette certo il completamento di mancanze conoscitive in alcuni alunni, ma nemmeno la valorizzazione di capacità elevate in altri. L’Amministrazione sensibile a tale stato di cose, può condividere con Dirigenti e docenti la carenza di risorse umane per la didattica e la richiesta di loro aumento.
E’ compito dell’Amministrazione anche saper cogliere la fatica degli Istituti nello stare al passo con le nuove esigenze del mondo del lavoro e suggerire e supportare la scelta di nuovi indirizzi scolastici in collaborazione con i dirigenti e gli insegnanti. Ne è un esempio l’istituto tecnico commerciale che registra un
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